Abbiamo un progetto: farti sognare
E se la volpe fosse arrivata all’uva?
E se Cappuccetto Rosso fosse diventata amica del lupo?
E se i cattivi non fossero poi così cattivi?
Non smettiamo mai di farci domande e di rispondere con la fantasia.
Raccontare storie per bambini in fondo è una cosa molto seria.
Le storie insegnano a conoscere i sentimenti, permettono di attraversare con la mente posti meravigliosi e di conoscere nuove persone.
Per scriverle ci vuole passione, ironia, immaginazione.
Non è un semplice passatempo, significa mettersi in gioco, empatizzare e perché no, anche divertirsi.
Un baule pieno di storie
“La volpe e l’uva” è nata per raccogliere storie originali, scritte e illustrate con grande passione.
Ogni due settimane, il lunedì, esce un nuovo racconto,
mentre sempre ogni due settimane, il giovedì, viene inviata la newsletter.
Il blog è uno strumento incredibilmente flessibile per comunicare e, a differenza dei libri,
al suo interno la narrazione si arricchisce con audio, video, commenti.
Inoltre puoi scegliere la storia che preferisci sulla base dei tuoi gusti, aiutandoti con i tag e le categorie.
Se sei curioso di sapere qualcosa in più su come nascono le storie
o su come vengono realizzate le illustrazioni, puoi seguirmi sulle pagine Instagram e Facebook.
Ultime storie dal blog
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Anima di carta
Conoscevo un uomo ed una donna, lui faceva il pittore, lei non lo so. Quello che so di certo è che desideravano tanto un bambino, ma così tanto che ogni sera, seduti al tavolo di cucina lei iniziava a raccontare…”II nostro bambino sarà…”e lui lo disegnava così come la donna diceva. Poi guardavano il disegno……
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La forma del vento
Il vento non ha forma ma tu lo sai che c’è. Il vento non fa rumore ma tu senti il suono delle foglie al suo passaggio. Il vento non ha odore, ma grazie a lui puoi annusare quello dell’erba appena tagliata qualche isolato più in là. Il vento non fa battute ma con il suo……
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Tutta colpa di quella merendina!
Al suono della campanella Federico era sempre il primo a uscire di classe, schivando un banco e poi un altro, per correre finalmente felice fuori. A lui proprio andare a scuola non piaceva e l’unico momento che gli sembrava un pochino più divertente era quando finalmente poteva fare ricreazione con i suoi amici. A scuola……