Ernesto stava aspettando pazientemente la sua festa preferita: il Natale.
Già da tempo aveva organizzato tutto: raccolto le pigne, pulito la tana, deciso cosa mangiare e preparato gli inviti.
La mattina di Natale scese di corsa le scale e trovò sotto l’albero un unico piccolissimo pacchetto.
“Non è possibile”, pensò subito.
“Babbo Natale si deve essere sbagliato, un unico regalo…e così piccolo! Eppure mi sono comportato bene quest’anno”.
La volpe allora prese nella zampa quella piccola scatolina rossa, la girò tre volte su se stessa e poi tirò delicatamente il fiocco bianco.
La scatola era completamente vuota.
“Ma che scherzo è mai questo! Una scatola minuscola…e pure vuota!”.
Ormai era tardi, gli ospiti stavano per arrivare e ancora tante cose andavano fatte nella tana.
Tutto triste Ernesto apparecchiò la tavola, assaggiò controvoglia lo stufato e si mise sulla poltrona, affondando la sua coda in basso.
La prima ad arrivare fu la cicogna.
“Oh Ernesto caro, cos’è quel musetto? Cos’è successo? Fatti stringere forte!” e lo tirò su abbracciandolo con calore.
Poi fu il turno della capretta che rimase sorpresa della scena davanti ai suoi occhi.
“Cicogna, cosa sta succedendo? Perché Ernesto è così triste? Non funzionano le lucine dell’albero?”. La capretta non ottenendo risposta si mise subito a controllare i fili elettrici ma tutto sembrava funzionare.
Infine arrivò la tartaruga, portando sul guscio una torta.
“Scusate tanto il ritardo. Uff, che fatica. Sono partita in orario ma questa torta mi ha rallentato tantissimo. Oh mamma Ernesto, che ti è successo? Hai bruciato lo stufato anche quest’anno?”
Alla fine la nostra volpina fu costretta a confessare che il motivo del suo malumore era la piccola scatola vuota che aveva ricevuto.
“Eppure mi sono comportato bene….”.
Gli altri animali ascoltarono attentamente e scoppiarono a ridere per poi stringersi intorno a Ernesto.
“Caro, siamo qui tutti insieme, è quello che conta alla fine”, disse la cicogna.
“E le luci funzionano”, aggiunse la capretta.
“E la torta è deliziosa”, ciancicò la tartaruga.
“Avete ragione”, ammise Ernesto, “la cosa più importante è avervi con me!”.
LETTERA PER BABBO NATALE DI ERNESTO
Caro Babbo Natale,
spero che tu stia bene e che tu abbia abbastanza tempo per leggere questa lettera.
Quest’anno sono stato bravo: ho aiutato i miei genitori, fatto tutti i compiti e non ho detto bugie.
Vorrei tanto ricevere come regalo una pigna gigante fatta d’oro, un nuovo tavolino di legno lungo sei metri e un pupazzo grosso quanto la mia casa.
Se ti sembra una richiesta esagerata mi basta ricevere un po’ di amore.
Grazie,
Ernesto.