Santina era una bambina vivace e curiosa. Le piaceva passeggiare lungo il fiume con una grossa lente di ingrandimento e soffermarsi a vedere da vicino le lumache in primavera o i girini in estate. Non faceva loro del male, Santina era fermamente convinta che non bisognasse usare la violenza contro nessuno, nemmeno contro gli animali, semplicemente li prendeva in mano e li osservava bene bene con la sua lente. Ogni piccola macchia, movimento, per lei era qualcosa di insolito e speciale.
Però Santina aveva un grosso grosso problema: non aveva amici. Infatti a scuola nessuno parlava con lei perché i suoi compagni preferivano collezionare carte invece di guardare i sassi o i fili d’erba. Anche all’allenamento di tennis del giovedì non era riuscita a fare amicizia perché rimaneva incantata a guardare le nuvole passeggiare leggere nel cielo sopra il campo, e puntualmente veniva colpita in fronte da una pallina e tutti i bambini si mettevano a ridere. L’unico suo amico era Thomas, detto Tom, che era timidissimo e preferiva stare seduto in silenzio invece di giocare ad acchiappino. Anche lui non capiva Santina, però rimaneva accanto a lei, chiedendosi che cosa trovasse di divertente in un formica che trasporta una briciola di pane. Tom però non faceva domande, si limitava a rimanere lì, zitto zitto, a osservare la sua amica.
Effettivamente Santina era un po’ strana. I suoi genitori l’avevano portata da diversi dottori ma tutti loro rispondevano che la bambina stava bene, benissimo di salute, semplicemente aveva interessi fuori dal comune e una personalità molto forte. Sì, è vero, soffriva un po’ per la sua solitudine ma alla fine aveva Tom e i suoi amici animali e questo le bastava.
Un pomeriggio Santina sparì. Tutti la cercarono: i genitori, gli zii, i nonni, la vicina di casa e Thomas ma non si trovava da nessuna parte. Fu solamente dopo alcune ore che sua mamma la vide in giardino, attaccata a un ramo, a testa in giù.
“Santina ma cosa stai facendo?”, le chiese preoccupata.
“Vedo le cose da un’altra prospettiva”, rispose come se fosse la cosa più normale del mondo.
Non c’era altro da aggiungere. Santina aveva appena scoperto e aggiunto alle sue innumerevoli e strane passioni quella di osservare il volo delle rondini da quell’insolito punto di vista.
“Ma starà male?”, “Portiamola dal medico!”, “Che cosa le prende!”, si chiedevano tutti.
Solamente Tom non si fece domande e raggiunse l’amica sul ramo della quercia mettendosi anche lui a testa all’ingiù, e per la prima volta pensò che la sua amica aveva proprio ragione, effettivamente da lì sembrava tutto più bello.
pero….