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La cima più alta

“Senza fatica non si superano le difficoltà e senza difficoltà non si conquista la bellezza”

Se c’è una cosa che Giorgio amava più di tutte era andare in montagna. Per lui sentire l’odore del muschio, dei funghi e il rumore delle foglie secche sotto i propri piedi era una delle cose più belle del mondo!

Per non parlare poi della soddisfazione di portare a casa un sacco pieno di castagne da arrostire sulla brace per poi mangiarle tutti insieme mentre erano belle calde. Soffiandosi sulle dita rosse Giorgio pensava sempre “Come sono stata bravo e come sono buone queste gustose castagne! Da grande voglio avere un rifugio tutto mio, sul cucuzzolo della montagna più alta!”.

I suoi genitori erano molto felici di questa sua passione e volentieri lo accompagnavano durante le sue scampagnate. Il loro bambino conosceva molto bene tutti i sentieri e adorava stare in mezzo alla natura e questo legame era una cosa davvero speciale.

Un vecchio amico di famiglia, famoso scalatore, venendo a conoscenza della passione di Giorgio per la montagna decise di vederlo per donargli una cosa molto preziosa.

Si trattava di uno zainetto magico, del tutto simile a quelli per la scuola, che aveva il potere di non fare sentire la fatica.

“Mi raccomando Giorgio- gli aveva detto sottovoce- non dire a nessuno il nostro segreto. Le tue gambe saranno leggere come l’aria, i tuoi polmoni larghi come rocce e il tuo cuore pieno d’amore per i paesaggi incantevoli che vedrai. Ma non dimenticare di essere grato per tutte le meraviglie che incontrerai lungo il tuo percorso.”

Da quel giorno il piccolo Giorgio e la montagna diventarono una cosa sola. Il bambino era invincibile e saliva saliva saliva ogni pendenza senza sentire alcuna fatica. I ruscelli, le api e i fiori diventarono suoi amici, accompagnandolo come fedeli amici in ogni silenziosa avventura.

Con gli anni diventò uno dei più grandi scalatori del mondo e grazie alla fama riuscì a realizzare il suo sogno: costruire un enorme rifugio con un bellissimo camino caldo.

Giorgio aveva però una grossa preoccupazione: con gli anni il suo zaino si stava sciupando. Ebbene sì, piano piano, pezzo dopo pezzo, il vecchio oggetto magico si ruppe e Giorgio non riuscì più a scalare e raggiungere il suo rifugio.

Ci provò diverse volte ma le gambe gli facevano male e non aveva abbastanza fiato per affrontare quei sentieri così impervi.

Se c’è una cosa che Giorgio amava più di tutte era andare in montagna. Per lui, sentire l’odore del muschio, dei funghi e il fruscio delle foglie secche sotto i piedi era una delle cose più belle del mondo.

E che soddisfazione portare a casa un sacco pieno di castagne da arrostire sulla brace, per poi gustarle insieme, ancora calde! Soffiandosi sulle dita rosse, Giorgio pensava sempre: “Che bravo che sono e quanto sono buone queste castagne! Da grande voglio avere un rifugio tutto mio, sulla cima della montagna più alta!”

I suoi genitori erano felici di questa passione e lo accompagnavano volentieri durante le scampagnate. Giorgio conosceva a menadito tutti i sentieri e amava stare in mezzo alla natura; quel legame era davvero speciale.

Un giorno, un vecchio amico di famiglia, un famoso scalatore, venendo a conoscenza della passione di Giorgio, decise di vederlo per donargli un regalo prezioso. Si trattava di uno zainetto magico, simile a quelli per la scuola, che aveva il potere di far dimenticare la fatica.

“Mi raccomando, Giorgio,” gli disse sottovoce, “non rivelare a nessuno il nostro segreto. Le tue gambe saranno leggere come l’aria, i tuoi polmoni ampi come rocce e il tuo cuore pieno d’amore per i paesaggi incantevoli che vedrai. Ma ricorda di essere grato per tutte le meraviglie che ti circonderanno.”

Da quel giorno, Giorgio e la montagna diventarono un tutt’uno. Il bambino era invincibile e scalava ogni pendenza senza avvertire alcuna fatica. I ruscelli, le api e i fiori divennero suoi amici, accompagnandolo in ogni silenziosa avventura.

Con il passare degli anni, Giorgio divenne uno dei più grandi scalatori del mondo. Grazie alla fama, realizzò il suo sogno: costruire un grande rifugio con un camino caldo e accogliente. Purtroppo, poche persone riuscivano a raggiungere quel posto così speciale; era troppo in alto.

Ma ciò che preoccupava di più Giorgio era il suo zainetto, che si stava rompendo. Piano piano, pezzo dopo pezzo, il magico zaino si deteriorò, e Giorgio si accorse di non riuscire più a scalare né a raggiungere il suo rifugio.

Ci provò diverse volte, ma le gambe gli facevano male e non aveva abbastanza fiato per affrontare quei sentieri così impervi.

Un giorno, mentre si riposava su una roccia, pensò a quanto fosse stato fortunato a vivere tutte quelle avventure. Si rese conto che, nonostante la fatica, ogni passo che aveva fatto era stato un passo verso la bellezza della montagna. Capì che la vera magia non stava nello zaino, ma nel suo amore per la natura.

Così, deciso a non arrendersi, Giorgio iniziò a allenarsi senza l’aiuto dello zainetto magico. Scoprì che, passo dopo passo, le sue gambe diventavano più forti e il suo fiato più ampio. Ogni volta che raggiungeva una vetta, si sentiva soddisfatto, non solo per il panorama, ma anche per il duro lavoro che aveva fatto.

Infine, un giorno speciale, decise di scalare la montagna più alta per tornare al suo rifugio. Fu un’impresa dura, ma Giorgio continuò, spinto dalla sua determinazione. Quando finalmente raggiunse la cima, si sedette e aspettò.

Con il cuore che batteva forte, guardò verso l’orizzonte mentre il sole iniziava a sorgere, dipingendo il cielo di rosa e oro. Era l’alba che aveva sempre sognato di vedere, e quella volta lo fece solo con le sue forze. Si sentì pieno di gioia e gratitudine, realizzando che senza fatica non si superano le difficoltà e che la bellezza si conquista passo dopo passo.

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